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 Recensione di Left 4 Dead

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KRATOS89
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MessaggioTitolo: Recensione di Left 4 Dead   Recensione di Left 4 Dead EmptyDom Mar 29, 2009 3:39 pm

Recensione di Left 4 Dead 8582_home
Genere: Sparatutto
Produttore: Valve
Sviluppatore: Valve
Distributore: EA
Lingua: Parazialmente localizzato in Italiano
Giocatori: 1-4 (cooperativa online )

GRAFICA: 8,0
SONORO: 8,5
GIOCABILITÀ: 8,5
LONGEVITÀ: 7,5

VOTO FINALE: 8,5

PRO:
- Coop per 4 giocatori eccezionale
- Gameplay fluido e coinvolgente
- Modalità Versus divertente
- Atmosfera unica

CONTRO:
- 4 campagne sono poche
- Comparto tecnico datato
- Sconsigliato in modalità single player


Volendo riassumere in due parole Left 4 Dead, si potrebbe dire che se George Romero avesse occasione di farci una partita, si divertirebbe da matti.
Il lavoro dei ragazzi di Turtle Rock, ormai parte di Valve in seguito all’acquisizione avvenuta proprio a causa del titolo in questione, si ispira proprio alle atmosfere dei suoi film, ponendo particolare attenzione al fattore cooperativo.

Non lasciatemi da solo!
Il gameplay è estremamente semplice, in quanto l’unico vero obbiettivo è la fuga: quattro sopravvissuti devono fare i conti con orde di zombies affamati di carne umana, ed attraversando vaste ambientazioni urbane riuscire a giungere ad un punto di estrazione. La visuale in prima persona contribuisce a rendere l’esperienza immersiva ed agghiacciante, amplificando il senso di claustrofobia e disgusto per i non morti, che circonderanno costantemente i sopravvissuti attaccando furiosamente in massa.
Tramite un accurato bilanciamento, gli sviluppatori sono riusciti a rendere l’elemento cooperativo imprescindibile: rimanere da soli, o troppo indietro rispetto ai compagni significa essere spacciati.
Per quanto un colpo ben piazzato possa mettere fuori combattimento la maggior parte degli zombies, essi attaccano in vere e proprie ondate, arrivando da tutte le direzioni, il che rende impossibile per il singolo tenerli sotto controllo.
A questo si aggiungono le abilità speciali di alcuni miniboss, che sono in grado di intrappolare un giocatore, che potrà essere salvato solo ed esclusivamente da un compagno.
Anche in caso si rimanga incapacitati, a seguito dell’esaurimento della barra di salute, bisognerà aspettare che un compagno ci rianimi in un tempo piuttosto breve; qualora ciò non dovesse accadere, potremo osservare le imprese dei rimanenti giocatori tramite le telecamere sparse per i livelli.
Per tutti questi motivi, Left 4 Dead è un gioco da godere assolutamente con compagni in carne ed ossa: per quanto la possibilità di affrontare le campagne con bot gestiti dall’IA ci sia, ed essi si rivelino anche piuttosto efficienti, la natura cooperativa del gioco trova vera soddisfazione solo quando si ha modo di giocare con altre persone, comunicando, e lavorando insieme.

Nightmares in a box
Le campagne offerte sono quattro, ed ognuna consta di cinque livelli, per circa un’ora di gioco al livello normale. I primi quattro livelli sono scanditi dall’arrivo in cosiddette “safe houses”, luoghi sicuri dove una volta giunti tutti e quattro ci si potrà rifornire di equipaggiamento e medicinali, e salvare il progresso fino a quel momento raggiunto. L’ultimo rappresenta invece la disperata difesa contro un attacco di massa, nella spasmodica attesa che i tanto sospirati soccorsi arrivino.
Il design dei livelli è stato studiato per variare il più possibile: vi sono ambientazioni urbane, sotterranee e di campagna, ed il continuo variare tra spazi angusti ed ampi rende l’incedere interessante e tatticamente vario. Il livello di dettaglio è notevole, ed aggirandosi per i desolati setting si avvertirà un forte senso di solitudine ed ansia, accentuato da finezze come scritte sui muri o oggetti personali abbandonati qua e là. Alla base del gameplay c’è un sistema dinamico che di partita in partita cambia i punti di spawn di nemici e rifornimenti in base ad una serie di variabili, tra cui l’abilità dei giocatori ed il loro stato di salute; per quanto dunque l’offerta in termini di campagne non sia molto ricca, questo espediente limita la ripetitività, e rende ogni partita a suo modo unica.
Per aggiungere ulteriore atmosfera gli sviluppatori hanno creato quattro carismatici personaggi, differenti per abbigliamento e comportamento in gioco, tra cui sarà possibile scegliere ad inizio partita. Per quanto questa aggiunta porti poche variazioni al gameplay effettivo, essa riesce comunque a dare un forte carattere al prodotto; vi sono finezze, come certe linee di dialogo o espressioni di spavalderia che si tramutano in terrore alla prima ferita, che aggiungono una profondità e personalità ad un gameplay solo apparentemente semplicistico. Inutile dire che in pochi minuti avrete scelto il vostro personaggio preferito, e vi affretterete ad accaparrarvelo ad ogni inizio partita.

Ferri del mestiere
L’arsenale a disposizione dei giocatori si divide sia per tipologia di armi, che per qualità: ad inizio campagna avrete a disposizione un set di ferri lenti e poco potenti, mentre giunti ala seconda delle quattro “safe houses” vi sarà fornito un arsenale ben più performante.
La pistola è l’unica arma ad avere munizioni infinite, e lungo la campagna sarà possibile rinvenirne un’altra, in modo da raddoppiare il rateo di fuoco. Ad essa potrete abbinare un’arma primaria, scegliendo tra una mitraglietta, un fucile d’assalto, due tipi di fucile a pompa ed un fucile da caccia dotato di ottica.
Sarà possibile portare con sé anche un esplosivo, a scelta tra una bomba fatta in casa ed una molotov, utili contro le ondate più massicce di zombies.
Nelle vostre tasche ci sarà inoltre spazio per un solo medikit, che potrà essere utilizzato sia su sé stessi che sui compagni, ed un antidolorifico, che porterà al massimo la vostra salute per qualche secondo.
Il medikit è stato bilanciato in modo da favorirne l’utilizzo solo in condizioni di bassa salute, in quanto porterà sempre e comunque la vostra salute all’80%; i tempi di utilizzo abbastanza lunghi rendono inoltre necessario scegliere bene i momenti in cui farne uso.
Esplorando i livelli sarà possibile rinvenire equipaggiamento aggiuntivo, che può andare da rifornimenti medici a bombole di gas e taniche di benzina; queste ultime possono essere trasportate e poi fatte esplodere con un colpo d’arma da fuoco, in modo da preparare gustose trappole. L’esplorazione è altresì resa rischiosa dal continuo respawn di nemici, che non permetteranno di girovagare troppo per i livelli; questo crea un forte bisogno di comunicazione tra i compagni, senza il quale si rischia di rimanere divisi, il che come già accennato può portare solo a morte certa.

Bad guys wannabe
Alla modalità campagna gli sviluppatori hanno affiancato una modalità Versus, che al gruppo di quattro sopravvissuti in fuga ne contrappone un altro di quattro zombie controllati da giocatori, che si mischieranno a quelli controllati dall’IA; solo due delle campagne cooperative potranno essere giocate in questa modalità. Giocando come zombie sarà possibile scegliere il proprio punto di spawn navigando l’intero livello, ed appostarsi in attesa dei malcapitati.
Gli zombi sono notoriamente deboli contro le armi umane, e sono in grado di attaccare solo da distanza medio/ravvicinata: questo renderà necessario organizzare delle vere e proprie imboscate, rapide e letali.
I giocatori che sceglieranno di schierarsi dalla parte dei non morti potranno scegliere di impersonare uno tra i miniboss presenti nella campagna cooperativa, ognuno caratterizzato da un’abilità speciale: gli smokers possono intrappolare con la loro lunghissima lingua, gli hunters sbranano con i loro artigli, i boomers possono vomitare una bile in grado di accecare temporaneamente e richiamare orde di zombie controllati dall’IA, mentre i tank hanno a disposizione una forza inarrestabile. Giocare come zombie capovolge completamente l’esperienza di gioco, e la rende talvolta ancora più gustosa: se in cooperativa si trattava di tenersi sempre in movimento, e correre il più possibile, saltato il fosso l’obbiettivo diventa stare il più possibile defilati, scegliere il posto giusto per colpire, ed attendere, pregustando la carne umana che ricompenserà le nostre fatiche: diabolicamente sublime.

Comparto tecnico
Per quanto il motore Source abbia ormai i suoi anni, il lavoro svolto negli studi di Valve è sicuramente ottimo, ed ha interessato soprattutto l’illuminazione. La luce della torcia, indispensabile nelle moltissime zone completamente buie che attraverserete, è ben realizzata, ma il top sono i bagliori creati dai colpi di arma da fuoco, che illumineranno a rapida intermittenza una vasta area, permettendovi talvolta di scorgere altri zombie al buio: cinematografico. Un ottimo lavoro è stato svolto anche sulle animazioni facciali, che doneranno ai vostri compagni una notevole espressività, veicolo tanto di ilarità quanto di sentimenti di fratellanza. Un po’ più debole la modellazione poligonale ed il comparto texture, ma ci troviamo comunque oltre la sufficienza.
Il comparto sonoro è molto curato: il campionamento delle armi da fuoco è convincente, ma a distinguersi sono la moltitudine di disgustosi versi ed urla che gli zombie producono quando attaccano in massa.
Le linee di dialogo dei quattro personaggi principali sono molte e ben contestualizzate: peccato per la mancanza di doppiaggio o sottotitoli, che priverà chi non ha familiarità con l’inglese di una discreta fetta della straordinaria atmosfera che Left 4 Dead è in grado di restituire.
La colonna sonora presenta un mix di pezzi originali e licenziati, tutti di buona qualità, e mai invasivi, che sapranno sottolineare a dovere i momenti più forti.
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