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 Recensione Metal Gear Solid 4: Guns of The Patriots

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KRATOS89
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MessaggioTitolo: Recensione Metal Gear Solid 4: Guns of The Patriots   Recensione Metal Gear Solid 4: Guns of The Patriots EmptyMer Apr 01, 2009 2:19 pm

Recensione Metal Gear Solid 4: Guns of The Patriots 7752_home
Genere: Azione
Produttore: Konami
Sviluppatore: Kojima Productions
Distributore: Halifax
Lingua: Inglese (testi a schermo in italiano)
Giocatori: 1

GRAFICA: 9,5 affraid
SONORO: 10 affraid
GIOCABILITÀ: 9,5 affraid
LONGEVITÀ: 9,0 affraid

VOTO FINALE: 9,6 affraid affraid

PRO: Very Happy
- Storia epica ed emozionante
- Realizzazione tecnica di primo piano
- Gameplay aperto ad innumerevoli possibilità
- IA ai massimi livelli

CONTRO: Sad
- Telecamera non sempre eccezionale
- Scarsa interattività con gli elementi di contorno

La guerra è cambiata…Gli equilibri socio-politici internazionali sono irrimediabilmente compromessi ed il mondo, sull’orlo del baratro, è caduto nelle mani di organizzazioni militari private, meglio conosciute con l’acronimo di PCM. Queste corporazioni, a cui si sono affidate tutte le più grandi potenze mondiali per perseguire fini tutt’altro che nobili, rappresentano ormai la colonna portante di un’economia non più basata sul petrolio, bensì sui conflitti armati. In questa terribile realtà, cinque corporazioni principali decidono le sorti della guerra, sfruttando le nanomacchine per garantire il controllo, la lealtà e il rendimento dei propri soldati sul campo di battaglia. Quando Snake viene richiamato in azione, la situazione sembra ormai senza speranza; le cinque PCM che regnano incontrastate sui campi di battaglia internazionali, sono infatti controllate da una sola organizzazione privata, denominata Outer Heaven, il cui capo non è altri che Liquid Ocelot. Questa terribile rivelazione rappresenterà per il protagonista un vero shock che, nonostante le sue precarie condizioni, lo spingerà ad entrare in azione ancora una volta. La sua ultima volta. Com’è facile intuire, Metal Gear Solid 4 si avvale di una struttura narrativa tanto emozionante, se non superiore, a quella dei precedenti episodi della serie. Nel corso dell’avventura, i cui capitoli si snoderanno in diverse zone del globo, tra cui il Medio Oriente, il Sud America e gli Stati Uniti, faranno il loro trionfante ingresso alcuni tra i personaggi storici della serie – tra cui Meryl e Otacon – ai quali si aggiungeranno una serie di splendide new-entry che vi lasceremo il piacere di scoprire personalmente. Inoltre, come sottolineato più volte dagli stessi sviluppatori, tutti gli appassionati desiderosi di dare una risposta agli interrogativi che li hanno accompagnati nel corso di questi anni, saranno finalmente soddisfatti. Non vi sarà spazio per ulteriori dubbi o incertezze, tutto avrà un senso e verrà chiarito con la classe e lo stile che da sempre contraddistingue le opere di Hideo Kojima.

No place to hide
Sin dai suoi albori, la serie di MGS si è sempre fondata sulla necessità di adottare un approccio stealth per superare gran parte delle situazioni in-game. Nei precedenti capitoli della serie, tale necessità poteva essere colmata con relativa facilità, avvalendosi di numerosi nascondigli e, in Snake Eater, attraverso una serie di tute mimetiche da “abbinare” all’ambiente circostante. In Guns of Patriots, al contrario, nascondersi non sarà così semplice, nonostante la possibilità di sfruttare l’Octocamo. Questa speciale tuta, capace di rilevare, e successivamente adottare, il colore di qualsiasi superficie, vi permetterà di celare la vostra posizione senza sforzi, poiché agendo in maniera dinamica ed automatica, non richiederà alcun tipo di intervento da parte vostra. Tutto ciò che dovrete fare, sarà infatti entrare in contatto con la superficie desiderata ed attendere che l’OctoCamo entri in funzione. Pur essendo apparentemente insuperabile, questo avanzatissimo sistema di mimetizzazione, non sarà però sufficiente per nascondervi agli occhi di specifici nemici, come ad esempio i Gekkou, terribili Mech in grado di scovarvi ovunque siate nascosti. Questo elemento di assoluta incertezza, che vi condurrà ad una condizione di paura e tanta, tantissima adrenalina, esalta esponenzialmente il concetto di “caccia” tanto caro a Hideo Kojima, rendendolo molto più realistico rispetto al passato. Nessun luogo sarà sicuro e questo vi costringerà ad adottare sistematicamente nuove strategie per preservare la vostra incolumità. Tra queste strategie, spicca inoltre la possibilità di sfruttare barili di metallo per non farvi notare; questi oggetti, decisamente più resistenti delle care vecchie scatole di cartone, non saranno solo utili per nascondervi, ma, in caso di bisogno, anche per attaccare i nemici. Posizionando un barile orizzontalmente, potrete infatti rotolare al suo interno, fino a scontrarvi con un manipolo di uomini che, dopo l’impatto, rimarranno temporaneamente storditi ed incapaci di reagire. Questa bizzarra pratica offensiva avrà però qualche effetto collaterale, come ad esempio l’insorgere di un forte senso di nausea che potrebbe anche portare Snake a rimettere. In casi come questo, per ristabilire la sua salute dell’eroe, dovrete necessariamente sfruttare qualche “antistress” o potreste limitare notevolmente il suo rendimento in battaglia. Oltre agli innumerevoli pericoli presenti sul campo di battaglia, Snake dovrà infatti fare i conti con alcuni limiti dovuti alla sua non più giovane età. Tali limiti saranno riportati nella schermata di gioco attraverso due indicatori: stress e psiche. Il primo, salirà in rapporto con gli sforzi profusi in battaglia, fino ad un picco massimo che permetterà di scatenare temporaneamente la furia del protagonista, aumentando i danni inferti e riducendo sensibilmente quelli subiti. Arrivare al limite comporterà però imprevisti tutt’altro che trascurabili; riempiendo totalmente l’indicatore di stress, si andrà inevitabilmente ad intaccare quello della psiche. In questi frangenti Snake crollerà fisicamente, riducendo la sua velocità di movimento e, nel peggiore dei casi, cadendo a terra inerme, incapace di rispondere ad eventuali attacchi nemici. Per limitare questi inconvenienti sarà quindi importante agire con cautela, cercando di non superare mai i limiti fisici e, in caso di reale bisogno, avvalendosi di alcuni “espedienti” come ad esempio un tiro di sigaretta, apposite pietanze o tranquillanti, acquistabili anch’essi da Drebin.

Amici o nemici?
Il vero obiettivo di MGS4, come evidenziato più di una volta dallo stesso Kojima, è stato quello di ricreare nel miglior modo possibile un contesto bellico. Portare a compimento un traguardo tanto ambizioso non è stata certo una cosa semplice ma, alla luce di quanto visto fin’ora, sembra che Konami abbia fatto centro. La realizzazione dei campi di battaglia è tanto bella quanto realistica. Ogni soldato, indipendentemente dalla propria fazione di appartenenza, si muove con cognizione di causa e strategia, mostrando il grande lavoro svolto nella realizzazione dell’intelligenza artificiale. Raramente noterete comportamenti assurdi o inadeguati, ma al contrario, vi capiterà di assistere a manovre offensive e difensive di grande spessore, durante le quali più soldati si uniranno e comunicando fra loro lo svolgersi degli eventi. L’ottima intelligenza artificiale traspare inoltre dalle innumerevoli varianti proposte nel corso delle fasi di guerriglia; in tali frangenti l’azione si svolgerà in maniera realistica e coinvolgente, indipendentemente dal vostro intervento. In MGS4 avrete infatti la possibilità di adottare un duplice approccio: potrete rimanere nell’ombra, sfruttando il vostro equipaggiamento per restare fuori dalle “zone calde”, o in alternativa, prendere le parti di una determinata fazione, ottendendo di conseguenza il supporto dei relativi soldati. Chi aiutare dipenderà soltanto dalla vostra voglia di mettervi in gioco, ma fate attenzione, perché colpendo per errore uno dei vostri alleati, metterete immediatamente fine alla temporanea alleanza.

Macchina da guerra
Come in ogni Metal Gear Solid che si rispetti, anche in questo quarto capitolo potrete contare su una vasta gamma armamenti che andranno dalle canoniche pistole, ai ben più efficaci mitra e fucili da cecchino. Il numero delle armi disponibili è stato incrementato notevolmente rispetto alle passate edizioni della serie e, come se non bastasse, ogni strumento di morte potrà essere personalizzato nei minimi dettagli. Grazie a Drebin, un carismatico trafficante d’armi, avrete infatti l’opportunità di ordinare modifiche di vario genere che, successivamente, potrebbero rivelarsi determinanti per avere la meglio su uno specifico nemico. Potrete, ad esempio, aggiungere un lanciagranate al vostro M4 per incrementarne la potenza o, per avere maggiore stabilità di fuoco, applicare un silenziatore al vostro fucile da cecchino. Le modifiche disponibili sono molteplici e si rivelano adeguate sia per un approccio “stealth”, che per vere e proprie carneficine in stile Rambo. Cosa applicare alle vostre armi dipenderà solo dal vostro stile di gioco, ma ricordate che ogni strumento vi costerà una determinata somma di denaro. Assicuratevi quindi di valutare con cura ogni vostra scelta prima di procedere con l’acquisto. Una volta messo a punto il vostro arsenale, sarete liberi di utilizzarlo sul campo di battaglia nella maniera che riterrete più opportuna; anche in questo caso il titolo propone una serie di pregevoli aggiunte, nate per facilitare il vostro “sporco lavoro”. Snake avrà la possibilità di utilizzare qualsiasi arma sia in terza che in prima persona, proprio come se steste giocando ad un classico FPS, ed inoltre, per favorire una migliore angolazione di fuoco, sarà possibile spostare l’arma in uso da una spalla all’altra senza alcuno sforzo. Tali innovazioni, a cui si aggiungono una serie di nuove tecniche di CQC (Close Quarter Combat) davvero esaltanti, vi permetteranno di fronteggiare qualsiasi nemico a testa alta. A questo si aggiungono alcune nuove movenze che, alla luce delle caotiche battaglie che dovrete affrontare, potrebbero rivelarsi determinanti per la vostra sopravvivenza; Snake potrà infatti sdraiarsi al suolo per poi rotolare lateralmente ed evitare il fuoco nemico, o ad esempio, nel caso in cui le cose dovessero mettersi davvero male, far finta di essere morto, mediante la semplice pressione del tasto triangolo una volta steso a terra.

Non solo armi da fuoco
Oltre agli armamenti proposti, avrete a disposizione anche un discreto numero di strumenti di supporto, ognuno dei quali avrà una funzione più o meno utile, in base alle situazioni che sarete costretti ad affrontare. Eccezion fatta per l’ormai fedelissimo Codec che, come sempre, rappresenterà un gadget indispensabile nel corso dell’avventura, potrete contare sul Solid Eye, un avanzatissimo strumento ottico, in grado di proporre ben tre modalità di visualizzazione: binocolo, per individuare eventuali nemici in avvicinamento; visore notturno, per farvi strada indipendentemente dalla luce del sole; ed infine scanner di supporto sul campo di battaglia, per individuare eventuali nemici pronti a farvi fuori. A quest’utilissimo visore, si aggiunge il Metal Gear MK II, un bizzarro robottino realizzato da Otacon, in grado di svolgere una serie di mansioni “scomode” come ad esempio la raccolta di oggetti sul campo di battaglia, la ricognizione delle zone più pericolose mediante un controllo a distanza ed il trasporto di armi precedentemente acquistate presso il mercato nero. Nonostante le sue dimensioni, il piccolo Metal Gear sarà anche in grado di darvi una mano sul campo di battaglia; grazie ad un minuscolo tentacolo elettrico, potrete infatti stordire i nemici a distanza, evitando così di esporvi in prima persona. L’uso di questi nuovi strumenti di supporto sarà imprescindibile nel corso dell’avventura, perciò assicuratevi di padroneggiarli nel minor tempo possibile, o potreste andare incontro ad inconvenienti a dir poco spiacevoli.

Arte digitale
Arte digitale: due parole che racchiudono alla perfezione la vera essenza del comparto tecnico proposto da Metal Gear Solid 4. Dal punto di vista grafico, infatti, questo titolo si attesta su ottimi standard, dimostrando il grande lavoro svolto dagli sviluppatori per sfruttare al massimo le potenzialità dell’hardware PS3. Il character design è impressionante sia per ciò che concerne le movenze, ma soprattutto per quanto riguarda il look dei personaggi; Snake in primis, gode di una realizzazione a dir poco impressionante che evidenzia in maniera perfetta le sue condizioni fisiche in rapporto agli sforzi profusi sul campo di battaglia. Allo stesso modo anche i nemici che dovrete fronteggiare, compresi gli splendidi boss come ad esempio il Beaty and the Beast Unit, appaiono ben caratterizzati, belli da vedere, oltre che molto carismatici. Gli ambienti di gioco, nonostante un’interattività con gli elementi di cotorno ridotta all’osso, godono anch’essi di una buona realizzazione, dovuta principalmente alla sostanziale varietà che li contraddistingue; gran parte degli scenari sono infatti curati nei minimi particolari, risultando determinanti per accrescere l’intensità dell’atmosfera di gioco. In alcuni frangenti, specialmente durante un frenetico scontro sul campo di battaglia, vi sentirete davvero nel vivo dell’azione. Il tutto è inoltre impreziosito da splendide sequenze di intermezzo realizzate mediante il motore del gioco che, nonostante una durata non sempre contenuta, oltre ad essere in parte interattive, si dimostrano in grado di esaltare e coinvolgere come mai prima d’ora. La spettacolarità e l’intensità che le contraddistingue, saprà lasciare a bocca aperta anche il più impassibile tra i videogiocatori.
Il comparto audio si attesta sui medesimi standard di quello grafico. La colonna sonora che vi accompagnerà nel corso dell’avventura è, come sempre, epica e coinvolgente, enfatizzando in maniera sublime ogni singola situazione in-game. Nessun brano risulta anonimo né tantomeno inadeguato al contesto, ma al contrario si addice perfettamente alla struttura narrativa proposta. Lo stesso dicasi per l’ottimo doppiaggio che, come i precedenti capitoli della serie, fa dell’intensità il suo vero punto di forza, esaltando in maniera perfetta il carattere di ogni singolo personaggio. Gli effetti sonori, specialmente quelli legati alle fasi di combattimento, evidenziano inoltre il grande lavoro svolto in fase di produzione. Tutto, dai semplici spari di una pistola, propone un grande realismo, fondamentale per rendere l’atmosfera di gioco davvero emozionante. Nulla di ciò che udirete, vi sembrerà inadeguato o fuoriposto. La guerra non è mai stata così realistica.
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