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 Recensione Obscure II

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KRATOS89
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MessaggioTitolo: Recensione Obscure II   Recensione Obscure II EmptyVen Apr 03, 2009 1:37 am

Recensione Obscure II 6624_home
Genere: Azione
Produttore: Playlogic
Sviluppatore: Hydravision Entertainment
Distributore: Atari
Versione: PAL
Lingua: Italiano (Testi)
Giocatori: 1-2
Console: PC, PS2, WII

GRAFICA: 7,5
SONORO: 8,0
GIOCABILITÀ: 7,0
LONGEVITÀ: 7,0

VOTO FINALE: 7,0

PRO:
- Efficace atmosfera horror
- Grafica e sonoro di buon livello
- Telecamere migliorate...

CONTRO:
- ...ma non nei combattimenti
- Save Point mal dislocati
- Nessuna reale innovazione

Pensavate che il terrore e la PS2 fossero un binomio oramai irripetibile? La vostra attenzione è già stata catalizzata dal preponderante arrivo delle console next-gen? Niente di più sbagliato.
Credete di aver già vissuto sulla vostra pelle i maggiori orrori e raccapricci? Forse qui non avete tutti i torti…

Un ritorno poco oscuro
Il male si è “diplomato” ed è giunto in una Università, precisamente la Fallcreek University, dove le giornate sembrano scivolare in maniera assolutamente ordinaria tra un party ed un altro. Ma qualcosa di sinistro e lugubre lentamente ed inesorabilmente si insinua nel campus, dando il via all’impianto narrativo che sorregge il titolo: orripilanti fiori di natura sconosciuta ai listini della botanica suscitano nelle persone che ne vengono a contatto incredibili allucinazioni, mai così vive e tangibili. Dalle calde pareti del college verrete così proiettati in ambienti lugubri e tetri dove quel che conta è riuscire a sopravvivere ad ogni costo e in qualunque circostanza.
Il gioco è strutturato in molteplici capitoli e potremo impersonare due alla volta dei sei protagonisti (fra cui qualche volto noto a chi ha provato il primo capitolo). Solo in rari casi potremo scegliere quali personaggi controllare, nella maggior parte dell’avventura infatti saranno scelti dalla cpu. Purtroppo, nonostante sia possibile passare da un teen-ager ad un altro arbitrariamente, l’intelligenza che muove il vostro compagno risulta carente in più di un aspetto, risultando così un grattacapo in più di cui tener conto durante i combattimenti. Il massimo sarebbe poter affrontare l’intero viaggio con una persona in carne ed ossa, fattore che incrementa in maniera esponenziale il divertimento e rende più semplice abbattere i nemici.
Per completare l’avventura avremo a disposizione una variegata gamma di strumenti di offesa: si passa dalla semplice mazza da baseball alla più articolata balestra infuocata. Il cambio d’armi risulta estremamente funzionale, potendo associare alle freccette direzionali una delle armi raccolte e appositamente riposte nell’ampio armamentario, a cui potete accedere in qualsiasi istante premendo il tasto Select. Il sistema di combattimento tuttavia risulta decisamente approssimativo sia per colpa di un cameraman ubriaco, davvero in crisi nel decidere cosa inquadrare, sia per via dei nemici stessi che ripetono da attori provetti le stesse mosse facilmente memorizzabili.
Accedendo all’inventario avrete la possibilità di visionare i molteplici oggetti raccolti nel corso dell’avventura, alcuni dei quali saranno fondamentali per risolvere determinati enigmi. Quest’ultimi non saranno nulla di particolarmente elaborato: la maggior parte si sbrogliano giostrando le abilità dei vari personaggi: ad esempio sfrutterete le abilità di Corey per compiere le acrobazie più impensabili, mentre Stan per scardinare serrature. Spesso e volentieri la caratteristica principale di un ragazzo va sfruttata contemporaneamente a quella di un altro; è da dimostrazione la situazione in cui la forza bruta di Kenny permetteva di spostare un cumulo di casse sui cui solo Corey riusciva a balzare e raggiungere location altrimenti inaccessibili.
Il resto dei rompicapo non va oltre il “trova la combinazione giusta per aprire la porta” o “assembla in stile puzzle i fogli di carta stracciati per trovare nuovi indizi”.
Pertanto non sono presenti vere complicazioni nel gameplay, piuttosto pesa la snervante assenza di checkpoint che vincola a riprendere l’azione, dopo ogni Game Over, dall’ultimo punto di salvataggio. Come se non bastasse questi ultimi non compariranno a iosa, spingendoci spesso a ripetere le stesse azioni e visitare le medesime zone dopo essere passati a miglior vita.

Terrore al buio
Esistono vari modi di terrorizzare il videogiocatore. Obscure II punta tutto sulla tattica dell’angoscia: non è tanto il raccapriccio per i vari avversari che si staglieranno sullo schermo, malgrado siano disgustanti e abominevoli quasi quanto quelli di un Silent Hill. Nemmeno sono presenti in abbondanza i classici spaventi che vi faranno sobbalzare sulla sedia. Fa capolino in realtà quella sensazione di essere proiettati in una sorta di incubo da cui sembra impossibile uscire e si respira un’atmosfera lugubre e ansiogena che ci colpisce nel profondo. Da questo punto di vista i ragazzi dell’Hydravision Entertainment possono ritenersi pienamente soddisfatti dal lavoro svolto. Tutto questo grazie soprattutto a un comparto tecnico sopra la media dove in particolare il sonoro risulta essere il fiore all’occhiello della produzione. Per realizzare la colonna sonoro sono state ingaggiate l’orchestra sinfonica di Boston ed il coro delle voci bianche di Parigi e posso assicurarvi che l’effetto è dei più riusciti, a tutto vantaggio dell’immedesimazione. Anche dal punto di vista grafico non ci possiamo lamentare: non aspettatevi qualcosa della serie “God of War II”, ma comunque le ambientazioni e i protagonisti sono ben dettagliati.

Commento Finale
Senza infamia e senza lode, Obscure II non spicca per determinate virtù ma neanche pecca in maniera imperdonabile. Divertente e coinvolgente, grazie anche ad un comparto tecnico di rispetto, non si rinnova tuttavia dopo il primo capitolo, restando altresì fedele a problemi storici della serie come le telecamere che, seppure gestibili, risultano un handicap non da poco nei combattimenti. Fateci un pensierino se volete immergervi nel probabile ultimo sprazzo d’horror del “vecchio” monolite nero.
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